Cosa fare

•    Nelle aree territoriali omogenee (zone industriali e/centri storici), coinvolgere tutti gli attori economici, dal produttore al consumatore, per creare un mercato su base locale dei materiali.

•    Promuovere e incentivare la razionalizzazione dei flussi di materiale tra le aree di raccolta (“depositi temporanei al pretrattamento”) (LEGGE 6 agosto 2015, n. 125) consentendo la creazione di “filiere corta del riciclo”.


•    Facilitare l’insediamento locale o l’espansione di industrie che usano materiale riciclato (anche attraverso i fondi europei).


•    Promuovere l’utilizzo di quei prodotti a base di materiali riciclati e la progettazione di filiere di produzione che prevedano, a monte il reinserimento deimateriali in successivi cicli produttivi.


•    Attivare micro raccolte puntuali, libere dal regime di privativa, per raccolte differenziate che mirino alla qualità e non alla quantità al fine di massimizzare il recupero di materia con produzione di materiali/prodotti di qualità da reimmettere sul mercato in sostituzione di materie prime vergini.
 

•    Favorire e incentivare il riutilizzo di materiali recuperabili dai rifiuti e dagli scarti di produzione da parte anche di piccole e media aziende in aree territoriali omogene al fine di minimizzare sia la mobilitazione dei “rifiuti” sia l’inquinamento ambientale.

•    Favorire e incentivare la realizazione di consorzi o aggregazioni fra imprese, di piccole e medie dimensioni, omogenee per tipologia di attività o per zone e aree territoriali (dalle zone industriali periurbane alle aree prettamente urbane e dei centri storici) con lo scopo di realizzare dei “depositi temporanei al pretrattamento dei rifuti”, autonomi e indipendenti dal regime di “privativa”, al fine di favorire l’incremento del recupero di frazioni di materiali da destinare al riciclaggio.


•    Favorire e incentivare la realizzazzione di “centri del riciclaggio”, “eco-centri urbani” o “4ErreArea” (ridurre, recuperare, riutilizzare, riciclare), quali “depositi temporanei al pretrattamento dei rifiuti”, autonomi e indipendenti dal regime di “privativa”, destinati alle piccole e medie aziende (commerciali, artigianali, terziarie e di servizio) per il conferimento di alcune tipologie e frazioni di materiali quali ad esempio, carta d’archivio, depliant e riviste, imballaggi in cartone, in plastica e in alluminio, al fine di favorire l’incremento di materiali da destinare al riciclaggio.


•    Favorire e incentivare l’attivazione di forme e modalità di riciclo a circuito chiuso (processo in cui i rifiuti vengono raccolti, riciclati e riutilizzati per fabbricare lo stesso prodotto da cui derivano) per incrementare il recupero di materiali dai rifiuti e dagli scarti di produzione da parte anche di piccole e media aziende per realizzare nuovi prodotti senza cambiare le proprietà intrinseche dei materiali riciclati (plastica, vetro, alluminio).


•    Favorire e incentivare l’attivazione di forme e modalità di riciclo a circuito aperto (downcycling) da parte anche di piccole e media aziende per consentire la conversione di materiali dei materiali di scarto o di prodotti inutili o fuori uso in nuovi materiali o prodotti di minore qualità e funzionalità ridotte.