Gli europei contro i rifiuti

La maggior parte dei cittadini europei fa la raccolta differenziata, almeno occasionalmente, desiderano sprecare di meno e si stanno impegnando per mettere in pratica le loro intenzioni.
E' questo il dato che emerge da un nuovo sondaggio Eurobarometro pubblicato nel 2014 (scarica doc in pdf).


Nove cittadini dell’Unione europea (UE) su dieci fanno la raccolta differenziata di plastica, vetro e carta, cartone e cartoni di bevande, almeno occasionalmente, mentre circa i tre quarti separano i rifiuti pericolosi, come le batterie e le vernici, le lattine di metallo, i rifiuti elettrici ed elettronici e i rifiuti di cucina.
"Gli europei contro i rifiuti" non è solo uno slogan o il titolo dell'articolo pubblicato sulla rivsta "l'Ambiente per gli Europei  dedicato al sondaggio Eurobarometro pubblicato nel 2014 (scarica doc in pdf) ma è un dato reale che cresce nel tempo che si rafforza nel 2016.
Il 96 % degli intervistati chiede all’industria più iniziative mirate a limitare i rifiuti plastici e aumentare il riciclaggio.  
Se ben organizzata, la raccolta differenziata permette ai comuni di risparmiare sui costi di gestione dei rifiuti (perché i rifiuti separati possono essere venduti come nuove risorse) e può dunque contribuire a una riduzione delle imposte. Il mercato della carta riciclata è già autosufficiente e ripaga i costi della raccolta differenziata.
Il passaggio a un’economia circolare è il passo più logico da compiere.
Il maggior incentivo a impegnarsi di più nella raccolta differenziata è, per oltre il 70 % degli intervistati, la garanzia che i rifiuti siano poi effettivamente riciclati. Il 94 % dei cittadini desidera inoltre una migliore informazione sulla riciclabilità dei vari tipi di plastica. Circa il 60 % invoca un aumento della quantità e della qualità delle strutture adibite al riciclaggio e al compostaggio nella propria area, ma richiede anche incentivi economici, mentre la metà vorrebbe che la raccolta differenziata fosse più comoda nel luogo in cui vive.