In Europa, non più di 100 chili di rifiuti a testa

In Europa, non più di 100 chili di rifiuti a testa


Secondo le statistiche pubblicate da Eurostat pubblicate di recente (vedi PDF allegato), ogni cittadino europeo nel 2014 ha generato 475 chilogrammi di rifiuti e di questi soltanto il 44% è stato riciclato o compostato. 

Il restante 56% è finito nelle discariche (28%) oppure è stato incenerito (27%). 

Zero Waste Europe (ZWE) in queste statistiche ha rilevato due trend costanti rispetto al 2013: uno scarso miglioramento in termini di rifiuti generati e il fatto che i rifiuti vengano bruciati leggermente di più (1,1%) rispetto a quelli che finiscono in discarica. Quelli riciclati sono invece diminuiti.

Tenendo questi dati in considerazione e per fare in modo di avanzare verso un’economia circolare, ZWE chiede l’adozione di obiettivi precisi riguardo ai “rifiuti residuali”. 
 
Questi dovrebbero ammontare al massimo a 100 chilogrammi pro capite all’anno. Questo target sarebbe uno strumento efficace per stimolare il riciclo nei paesi con una bassa produzione di rifiuti e per ridurre la produzione di rifiuti nei paesi che possiedono programmi di riciclaggio avanzati.

Il direttore esecutivo di Zero Waste Europe, Joan Marc Simon ha dichiarato che “Un obiettivo per i rifiuti residuali di 100kg pro capite entro il 2030 sarebbe un buon indicatore dell’efficienza de e dell’utilizzo delle risorse perché funzionerebbe ai livelli più alti della gerarchia dei rifiuti, combinando prevenzione, riutilizzo e riciclaggio”.

Guardando alle statistiche dell’anno 2014 dalla prospettiva dei rifiuti residuali pro capite è possibile constatare che, se si escludono Malta, Cipro (entrambe isole) e la Danimarca, esiste già una considerevole convergenza tra gli stati membri della UE: la media europea pro capite ammonta a 259 chilogrammi: l’obiettivo di ridurre a 100 chilogrammi entro il 2030 è quindi possibile.

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[vedi statistica rifiuti EU 2016 - in pdf]