Altrimenti presenta Risorse Materiali

in alternativa allo spreco di materiali e risorse;
diversamente dal comune “usa e getta”;
in modo diverso dal sistema prevalente di produzione-distribuzione;
differentemente da altre modalità e metodologie di gestione;
in altro modo per generare economia circolare,
favorire l’innovazione e l’occupazione ... altrimenti

http://altrimentirisorsemateriali.blogspot.it/p/altrimenti-c.html
Chi, cosa, come e perché

Rifiuti. Comuni, spese per oltre 21 miliardi di euro

Rifiuti. Comuni, spese per oltre 21 miliardi di euro  


É l’ammontare dei pagamenti sostenuto dagli enti comunali per lo smaltimento dal 2014 ad oggi. Incassi dalla tassa rifiuti pari a circa 760 euro per ciascuna famiglia. A Roma boom di spese per il contratto di servizio: 1,5 miliardi di euro con ben 800 milioni di euro, nel solo 2015, e con un incremento del 34,4% rispetto all’anno precedente.



Apparecchiature elettriche ed elettroniche: regolamento ecodesign

Il 7 agosto 2016 è entrato in vigore il DECRETO 10 giugno 2016, n. 140 ovvero, il Regolamento recante criteri e modalita' per favorire la progettazione e la produzione ecocompatibili di AEE, ai sensi dell'articolo 5, comma 1 del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, di attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). (16G00150) (GU Serie Generale n.171 del 23-7-2016).

recompute: PC con case in cartone ondulato
PC con case in cartone ondulato

Obiettivo dichiarato: favorire le produzioni ecocompatibili di apparecchiature elettriche ed elettroniche in modo da facilitare le operazioni di trattamento, riutilizzo e recupero nel loro fine vita.
I
produttori che dimostrino di aver ridotto il costo di gestione di fine vita avranno la possibilità di richiedere una riduzione dell’ecocontributo.

Nel comunicato stampa congiunto del Ministero dell’Ambiente con quello dello Sviluppo Economico si legge che:
Il regolamento assegna dunque ai produttori il compito di implementare le strategie di ecoprogettazione, individuando le azioni che favoriscono l’aumento della vita media dei prodotti e la loro affidabilità, ne facilitino le operazioni di manutenzione e la riparazione, permettano l’upgrading tecnico e la limitazione nell’uso di sostanze pericolose.
Allo stesso tempo sono previste norme per favorire la cooperazione tra produttori e operatori degli impianti di trattamento, recupero e riciclaggio, come una banca dati aggiornata messa a disposizione del Centro di Coordinamento e la possibilità di stipulare accordi di programma. Nel testo si affronta il tema della prevenzione, con corsi di formazione e campagne informative, ed è prevista l’introduzione dell’etichetta “prodotto ricondizionato”, con garanzia minima di 12 mesi, per quelli immessi sul mercato dopo 90 giorni dall’entrata in vigore del regolamento.

Tim: vince gara con Almaviva e Agriconsulting per nuovo Sistri

Tim: vince gara con Almaviva e Agriconsulting per nuovo Sistri 

La notizia è del 5 Agosto ma ben pochi mezzi di informazione se ne sono occupati
Il 26 Giugno scorso (qui il comunicato di Consip) Consip Spa aveva indetto una Gara a procedura ristretta per l’affidamento in concessione del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) per il Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare (Mattm) – ID Sigef 1642. 
Il Valore stimato della concessione è di Euro 260milioni di Euro per un Contratto della durata di 5 anni più ulteriori eventuali 24 mesi. 
Non più tardi dell'11 Luglio 2016 il capo della segreteria del Ministero dell’Ambiente, Carlo Maria Medaglia, su Radio 24 (al minuto 07:35 del programma “#autotrasporti”) aveva dichiarato che il Ministero si prepara tramite Consip a dare la gara in modo preliminare già per il mese di luglio, per poi partire con la firma del contratto subito dopo l’Estate.
Il 22 Luglio era il termine per la "richiesta di chiarimenti"; il 5 Agosto i termine per la "ricezione delle offerte". 
Con un giorno di anticipo, il 4 Agosto, viene "aggiudicata" la concessione a RTI Almaviva SpaTelecom Italia SpaAgriconsulting Spa

Per approfondire leggi:
Rifiuti, ad Almaviva e Tim il nuovo Sistri 
ALMAVIVA e TIM per il nuovo SISTRI
A Tim e Almaviva la gestione del Sistri  

Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2016

Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2016

Il Rapporto Rifiuti Speciali, giunto alla sua quindicesima edizione, è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Servizio Rifiuti dell’ISPRA, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n. 152/2006.

Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, si intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.

Il Rapporto Rifiuti Speciali - Edizione 2016 fornisce i dati, all’anno 2014, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale; e sull’import/export.

Pubblicazione disponibile solo in formato elettronico

Scarica la pubblicazione (pdf - 13 Mb)

RIFIUTI RAEE UNO CONTRO ZERO

Pubblicato in Gazzetta ufficiale il 7 Luglio 2016 il Decreto del Minsitero dell'Ambiente n. 121 del 31 maggio scorso ("Uno contro zero") che obbliga i distributori di ritirare gratuitamente dai consumatori i piccoli apparecchi elettrici ed elettronici senza l'impegno di acquistarne di nuovi.
L'obbligo del ritiro gratuito entra in vigore dal prossimo 22 luglio 2016.
L'obbligo del ritiro gratuito vale per i dettaglianti con superficie di vendita di almeno 400 metriquadri.
"Uno contro zero" è invece una facoltà per i negozi di dimensione minore ai 400 metriquadri e per i distributori online.
Potranno essere consegnati tutti gli apparecchi di piccole dimensioni come ad esempio i vecchi spremiagrumi, gli asciugacapelli, i lettori mp3, i tablet e i telefoni cellulari, i rasoi elettrici e tutti i piccoli elettrodomestici classificati "AEE" (apparecchiature elettriche ed elettroniche) che funzionano con una tensione non superiore a 1000 volt per la corrente alternata e a 1500 volt per la corrente continua.

Ispra: più rifiuti speciali nel 2014 (+ 5%)

COMUNICATO STAMPA
Aumentano i rifiuti speciali nel 2014 (+ 5%)
Italia tra le prime in UE per riciclo degli speciali (oltre 75%).
Più import (6,2 milioni t) che export (3,2 milioni t), soprattutto rottami ferrosi.
Meno discariche (da 404 a 392) ma con più rifiuti (+4,2%).
 


REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA 1 MILIONE di EURO ai COMUNI per realizzare CENTRI DEL RIUSO

AMBIENTE: 1 MILIONE DI EURO A COMUNI PER REALIZZARE CENTRI DI RIUSO 

L’economia circolare ha come scopo il riutilizzo di beni ed oggetti in disuso o non più funzionanti in alternativa del classico “usa e getta” e, i centri del riuso sono la risposta più efficace per questo scopo.
“La parola d’ordine è la lotta allo spreco, e per questo occorre un cambio di mentalità e di stile di vita che ci porti dall’economia lineare dell’usa e getta a quella circolare che prevede la rigenerazione e il recupero”
L’assessore all’Ambiente, Sara Vito, della Regione Friuli Venezia Giulia favorisce questa pratica sostenibile finanziando con un milione di euro tutti i Comuni che vorranno realizzare nel loro territorio i centri di riuso.

Ambiente, rifiuti & co: cosa ne pensano gli italiani?

Ambiente, rifiuti & co: cosa ne pensano gli italiani?


Il 28 % degli italiani ritiene che la gestione dei rifiuti sia inefficiente e sarebbe una delle cause più importanti dell'inquinamento ambientale.
Il 20% dichiara che lo spreco di risorse sia uno dei grandi problemi del "bel paese".
I temi ambientali e le problematiche connesse alla tutela e salvaguardia interessano il 35% degli italiani. 
Sono questi alcuni dati che emergono dalla ricerca Lorien Consulting (in pdf) presentata il 22 giugno scorso 2016 al Forum Rifiuti di Legambiente.
Ma in dettaglio cosa pensano gli italiani in tema di rifiuti, economia circolare, recupero di materiali e risorse, sostenibilità, impegno e responsabilità civile?

La Piattaforma delle conoscenze

E' online la Piattaforma delle conoscenze, il nuovo portale del Ministero dell'ambiente che raggruppa progetti innovativi in campo ambientale e climatico.
http://www.pdc.minambiente.it/
I progetti, corredati di schede tecniche e forniti di linee guida, verranno raggruppati in 8 settori tematici. Gli utenti potranno effettuare ricerche nel database attraverso parole chiave per temi, area geografica, programma e anno di riferimento. Uno strumento dunque di knowledge management*, che punta a valorizzare le tante esperienze virtuose realizzate in Italia, informando e coinvolgendo i soggetti istituzionali, gli operatori del territorio e gli stakeholder pubblici e privati. Una guida utile per chi, a diverso titolo, progetta nuovi interventi improntati alla sostenibilità ambientale, suggerendo gli strumenti finanziari disponibili.
Uno sforzo comunicazionale lodevole, peccato che l'icona relativa al settore dei rifiuti sia del tutto inappropriata con il tema delle "buone pratiche", cassonnetti stradali inadeguati a comunicare all'obiettivo della riduzione dei rifiuti, del riciclo, del riuso e dell'economia circolare. Vedremo poi come verranno sviluppati i vari temi e quali saranno le "buone pratiche" proposte!


* “un nuovo modo di pensare all’organizzazione e alla condivisione delle risorse intellettuali e creative di un’organizzazione”.
Il Knowledg eManagement è la disciplina che favorisce l’approccio “allacreazione, all’utilizzo, alladiffusione e alla gestione delle informazioni presenti in un’organizzazione” (AltaDireziones.r.l.,2002). Il Knowledge Management protegge i beni intellettuali dal decadimento; ricerca opportunità permigliorare le decisioni ,i servizie i prodotti, aggiungendo intelligenza, aumentando il valore e fornendo flessibilità e supporto alla creatività nella sua continua evoluzione” (BandinieCalzavara,2000)
 

Nuovo portale ministero raggruppa progetti innovativi in campo ambientale e climatico - See more at: http://www.minambiente.it/comunicati/ambiente-nasce-piattaforma-conoscenze-online-le-migliori-pratiche#sthash.iXH4bM6H.dpuf

Il contenitore da asporto della pizza

I contenitori da asporto della pizza sono uno degli imballaggi (o packaging) "a perdere" (usa e getta) di maggior quantità nella differenziazione dei rifiuti urbani di origine domestica.
Secondo un'indagine del 2014 svolta da Astra Ricerche per conto di Comieco il consumo medio di pizze da asporto è di almeno 1 volta a settimana per il 22,4% degli italiani.
Secondo l’Istituto europeo della pizza, un italiano consuma 7,6 Kg di pizza all'anno. 
Una recende indagine di ADOC ha stimato che il 60% delle famiglie italiane consumano almeno una volta la mese pizza da asporto a domicilio e il 25% almeno una volta a settimana.

Tariffometro Rifiuti

http://www.rifiutilab.it/tariffometro/default.asp?menuindex=1&area=2
Rifiuti ! lab ha creato il Tariffometro Rifiuti in cui è possibile selezionare la Regione, la Provincia e il proprio Comune di appartenenza per determinare la tariffa corrispondente alla gestione dei rifiuti in relazione sia alle utenze domestiche sia non domestiche e rispettivamente in relazione alla composizione del nucleo famigliare e alla tipologia di attività.

I Comuni possono fare la raccolta rifiuti in proprio

I Comuni possono fare la raccolta rifiuti in proprio

Il 15 Marzo scorso il Consiglio di Stato ha definitivamente stabilito che i Comuni possono gestire in proprio la raccolta rifiuti senza dover affidarsi a gestioni esterne.
Si apre così una stagione in cui i Comuni con proprio personale e propri mezzi e le cosidette società "in house" (ovvero totalmente pubbliche) potranno avviare autonomamente la raccolta dei rifiuti urbani sui propri territori comunali senza più alcun tipo di speculazione gestionale.

Statistiche sui rifiuti Eurostat Dati estratti ad aprile 2015

Statistiche sui rifiuti Eurostat Dati estratti ad aprile 2015

La media europea dei rifiuti prodotti all’anno (2012) è di 475 chili procapite.
Di questi circa 135 kg (28,4%) sono stati avviati a riciclo; altri 135 Kg circa (28,4%) sono stati smaltiti in discarica; circa 129 Kg (27%) sono stati bruciati negli inceneritori; solo 76 Kg (16%) sono stati avviati a compostaggio.


Shares of packaging waste generated by weight, EU-28, 2013
Eurostat stima che il settore del packaging* influisca per 156,8 Kg/anno/procapite (33% sul totale rifiuti). La Germania ha il più alto tasso di recupero (97,7%) e il Belgio il più alto tasso di riciclaggio (78,7%), l'Italia recupera solo e ricicla solo il 58,8%; peggio di noi solo la Grecia, Cipro, Polonia, Lituania e Romania.

NB: La confezione di un prodotto è diventata a tutti gli effetti un media pubblicitario portatile e quindi parte del prodotto stesso, ampliando notevolmente la funzione primaria del packaging, che rimane sempre quella di contenere, muovere e proteggere le merci nel passaggio dal luogo della produzione a quello del consumo.

Nel periodo 2005-12 la quota di rifiuti composta da materie plastiche è aumentata dal 17,9% al 19,1%. Quella di carta e cartone è passata dal 38,6% al 40,0%. I metalli sono diminuiti dal 6,2% al 5,8%, la percentuale di vetro si è ridotta dal 21,0% al 19,9% mentre quella del legno è scesa dal 16,2% al 15,2%.

In Italia la produzione di RSU e assimilati è di 488 Kg/anno/pro-capite; la principale destinazione dei rifiuti italiani è la discarica per il 34% (166 Kg); il 28% (136,64 Kg) è stato riciclato; il 21% (102,48 Kg) incenerito; il 18% (87,84 Kg) è stato avviato a compostaggio. 

Secondo dati ISPRA, nel 2013 la percentuale di recupero degli imballaggi ha raggiunto il 77,5% contro il 96,8% del 2012 della Germania. 

Il principio del vuoto a rendere funziona in molti Paesi europei perché incentivati da contributi sia pubblici sia dei produttori, in Italia è invece scarsamente utilizzato propriao a causa di una normativa disincentivante. 
Trattamento dei rifiuti, 2012 (migliaia di tonnellate) Fonte: Eurostat
 * Packaging: definizione Eurostat "contenere, proteggere, maneggiare, consegnare e presentare una merce"; ovvero gli imballaggi primari per il trasporto e secondari per la conservazione delle merci; bottiglie di vetro, lattine di alluminio, confezioni per il cibo (monouso), pallet in legno, ma prevalentemente plastica, carta-cartone e poliaccoppiati.

Associazione Italiana per lo Sviluppo dell'Economia Circolare

http://www.aisec-economiacircolare.org/
AISEC (Associazione Italiana per lo Sviluppo dell’Economia Circolare) è un’associazione non-profit fondata nel 2015 che ha l’obiettivo di promuovere, diffondere e applicare il concetto di economia circolare sia a livello nazionale che internazionale. 
Come sancito anche dalla Commissione Europea, l’economia circolare consente di perseguire un modello di sviluppo in grado di instaurare un nuovo tipo di relazione tra produzione e consumo, un vero cambio di passo nell’integrazione tra politiche ambientali ed economiche, basato sul ciclo di vita dei prodotti e incentrato sul recupero di ogni singola e preziosa materia prima.

Per il raggiungimento dei propri fini sociali, l’Associazione svolge attività inerenti all’economia circolare nel contesto dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale d’impresa. 

Pertanto la sua missione è diventare un efficace punto di riferimento nazionale capace di fornire strumenti per favorirne crescita e consapevolezza in un ottica di miglioramento continuo e in un quadro internazionale già favorevole alla realizzazione del modello. 
A tal fine AISEC si propone come interlocutrice privilegiata nei confronti di Associazioni non italiane già attive sull’Economia Circolare, fungendo da ponte e da attivatrice di relazioni. 

http://ec.europa.eu/transparencyregister/public/consultation/displaylobbyist.do?id=291075421866-54&locale=it&indexation=true
Associazione Italiana per lo Sviluppo dell'Economia Circolare
Numero di identificazione nel Registro: 291075421866-54 Data d'iscrizione: 20/05/2016 16:44:06 

Gli europei contro i rifiuti

La maggior parte dei cittadini europei fa la raccolta differenziata, almeno occasionalmente, desiderano sprecare di meno e si stanno impegnando per mettere in pratica le loro intenzioni.
E' questo il dato che emerge da un nuovo sondaggio Eurobarometro pubblicato nel 2014 (scarica doc in pdf).


Settimana verde europea (30 maggio - 3 gigno 2016)

(30 maggio - 3 gigno 2016)
“Investing for a greener future”
La progettazione di beni più durevoli e le attività di riciclaggio, riparazione e riutilizzo consentono infatti di ridurre l’impatto ambientale, il consumo di nuove risorse e la necessità di smaltire i rifiuti, economicamente onerosa. Ma perché questo cambiamento possa realmente avvenire, i finanziamenti sono essenziali. L’accesso ai finanziamenti può tuttavia rappresentare un percorso tortuoso per le aziende operanti nei settori ambientali.
Gli investimenti effettuati oggi nell’economia circolare daranno i loro frutti negli anni a venire, quando l’innovazione nelle tecnologie di progettazione ecocompatibile, riparazione, riciclaggio e riutilizzo riusciranno a creare nuovi posti di lavoro e nuove opportunità commerciali.
[da rivista L'Ambiente per gli europei]

Rifiuti: in 5 anni -10%, ma cresce costo raccolta, +22,7%

[dal sito web di Confartigianato Imprese]
“Negli ultimi cinque anni i rifiuti sono diminuiti del 10,1%, ma per la loro raccolta gli italiani hanno pagato il 22,7% in più. C’è qualcosa che non va. Le tariffe dei servizi erogati da soggetti pubblici devono rispettare il mercato e non possono essere una variabile indipendente, troppo spesso utilizzata per fare cassa e mettere a posto i guasti di una cattiva gestione”. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti denuncia l’alto costo dei servizi di raccolta rifiuti e pulizia delle città italiane.

Rifiuti speciali esclusi dal pagamento del tributo comunale sui rifiuti urbani

La recente sentenza della Corte di Cassazione sezione tributaria n. 9858/16 ha stabilito definitivamente che le aziende che sostengono in proprio i costi di raccolta affidati ad aziende specializzate dei propri rifiuti speciali (e non rifiuti urbani) prodotti nei locali adibiti alla lavorazione artigianale, dedicati e destinati all'attività aziendale (sale di lavorazione) che appunto producono rifiuti speciali non possono essere assoggettate alla tassa sui rifiuti i locali.

Con questa sentenza, anche alla luce della giurisprudenza precedentemente (Cass. sez. trib. 5829/2012 e 3756/2012), è stato confermato quanto già stato espresso dal Ministero dell'Economia e delle Finanze con nota n. 38997 del 9 ottobre 2014, che i Comuni dovrebbero rinunciare a pretendere la Tari sulle aree aziendali dedicate alla produzione consentendo alle imprese di privilegiare i circuiti di raccolta privati che hanno dimostrato di garantire una gestione più efficiente e sostenibile da un punto di vista ambientale.